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CONFARTIGIANATO UMBRIA: L’UMBRIA E’ PRIMA IN ITALIA PER INFLAZIONE TENDENZIALE E ULTIMA IN ITALIA PER RECUPERO DEL PIL POST COVID. OCCORRONO INTERVENTI IMMEDIATI, E’ A RISCHIO LA COMPETITIVITA’ TERRIT

OCCORRONO INTERVENTI IMMEDIATI, E’ A RISCHIO LA COMPETITIVITA’ TERRITORIALE


Il nostro territorio ha pagato un pesante tributo all’impennata dei prezzi dell’energia elettrica e del gas che si è verificata dal novembre 2021. Il “colpo” dei costi energetici sulle famiglie e le imprese è arrivato innestandosi su una situazione economica già fortemente provata. Tranne il turismo che sta dando buoni risultati e prospettive, sono i dati complessivi dell’economia regionale a preoccupare.

Il “28mo rapporto economia, congiuntura, MPI” (elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati ISTAT, ANPAL, EXCELSIOR, UNIONCAMERE) diffuso da pochi giorni certifica una particolare difficoltà dell’Umbria, soprattutto se confrontata con le altre regioni. Infatti, nonostante la discesa del tasso di inflazione in Italia l’Umbria resta sui valori più alti e secondo l’indice generale NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) a dicembre 2023 con una variazione del +1,4% conquista il triste primato della regione con la più alta inflazione tendenziale (dato una media nazionale del +0,6% entrambe le provincie mostrano una inflazione tendenziale molto sopra la media Perugia +1,6%, Terni +0,9%) (tabella01)

Nel medesimo rapporto ancora più preoccupante è l’andamento del PIL regionale: le regioni del Nord e del Sud guidano la ripresa post Covid, il Centro è indietro e l’Umbria è ultima ed è l’unica regione in Italia con il segno meno. La variazione percentuale cumulata del PIL nel periodo 2019-2024 dell’Umbria segna un -0,8% ed è molto lontana dalla penultima (Abruzzo +0,5%).

L’Umbria inoltre risulta anche quarta in Italia per difficoltà di reperimento della manodopera (nel 2023 difficili da reperire il 50,5% delle entrate) e penultima in Italia per tasso di crescita del numero delle imprese (Umbria -0,15% insieme a Marche e Molise le uniche tre regioni con il segno negativo).

Lo scenario territoriale quindi si caratterizza per redditi bassi e costi energetici molto alti che gravano su famiglie e imprese. I risultati sono: famiglie più povere, consumi in contrazione, imprese in difficoltà e in perdita di competitività.

Sulla base dei dati illustrati il Presidente di Confartigianato Umbria Mauro Franceschini afferma “Non si può più aspettare. È urgente un pacchetto di interventi immediati della Regione Umbria concordato con i comuni e le associazioni di rappresentanza, soprattutto per quanto riguarda programmi di completamento e di sinergia con le opere in via di realizzazione del PNRR, al fine di contrastare la crisi demografica e ridare sviluppo e lavoro alle imprese locali, soprattutto alle PMI, se non si vuole assistere alla desertificazione economica del territorio”

 

 

TABELLA 1


TABELLA 2


TABELLA 3


TABELLA 4

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