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CONFARTIGIANATO UMBRIA: rialzo dei prezzi delle materie prime e burocrazia bloccano l’ Edilizia

PIERANGELO LANINI, Presidente Regionale di ANAEPA-Confartigianato Edilizia Umbria, denuncia che “il settore dell’Edilizia in Umbria rischia di ricadere in una crisi peggiore della precedente, a causa in primo luogo della fortissima instabilità dei costi dei materiali da costruzione che sono in continuo aumento. In questa situazione anche le famiglie, cioè i committenti dei lavori sono spaventate dalle difficoltà e preoccupate per il buon fine dei lavori di miglioramento energetico.


Nel nostro Territorio c’è la ricostruzione post-Sisma da portare avanti, oltre ai lavori dei vari Bonus Edili e del PNRR e la stragrande maggioranza delle aziende edili è costituita da piccole e medie imprese che noi rappresentiamo e riteniamo che debbano essere messe nella condizione di lavorare, garantendo gli equilibri economici, con una ottica di medio termine. Non è possibile ottenere gli obiettivi di transizione ecologica, miglioramento sismico e ricostruzione post-sisma ostacolando l’operatività delle imprese che si ritrovano costantemente invischiate in procedure complicate e norme incomprensibili.

Diamo atto alla regione Umbria di aver proceduto all’adeguamento degli elenchi prezzi di riferimento e al Commissario per la ricostruzione di aver avviato l’adeguamento del Prezzario Unico del Cratere. È stato un primo passo nella giusta direzione, ma sicuramente già troppo fuori mercato a causa del continuo aumento dei prezzi.


Con la motivazione assolutamente condivisibile di voler colpire le frodi, continua Lanini, il Governo ha introdotto nuove norme limitative della circolazione dei crediti fiscali che stanno rendendo impossibile soprattutto agli Artigiani ed alle piccole imprese di proseguire i lavori. Queste regole finiscono per colpire il lavoro della stragrande maggioranza delle aziende che invece lavora correttamente e secondo le norme. Le banche stesse iniziano ad evidenziare la progressiva indisponibilità ad acquistare i crediti derivanti dai bonus edilizi.


Non è un segreto che le famiglie nelle attuali condizioni dei redditi reali non potrebbero, di certo permettersi gli interventi di ristrutturazione sismica ed energetica tali da impattare positivamente sull’economia italiana. Auspichiamo che il Governo intervenga per restituire fiducia alle imprese e alle famiglie con interventi di tipo strutturale e soluzioni efficaci per rendere meno instabile il mercato. Rendere, infatti, durature e certe nel tempo queste misure comporterebbe senz’altro benefici sulla stabilizzazione dei prezzi che, come detto, sono in questo momento il fattore maggiormente preoccupante.


Anche dal lato dei lavori pubblici occorre stabilità e semplificazione delle procedure: è il momento di procedere con rapidità alla revisione del Codice dei Contratti e di rendere effettivo l’affidamento diretto degli appalti “a km zero”. Le stazioni appaltanti infatti possono legittimamente affidare direttamente i lavori alle imprese del territorio con logiche di rotazione, contribuendo in tal modo al rilancio delle economie locali.



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